Il Gruppo aeromodellisti Lugano (GAL) fu fondato il 20 marzo 1936 come “Gruppo modelli” affiliato all’allora Aero Club Svizzero, sezione di Lugano. Il primo Presidente fu l’Ing. V. Frizzoni, e capogruppo il Sig. Guglielmo Wolff, già socio fondatore, l’anno prima, della società-madre. Dal 1942 al 1966 la presidenza fu affidata al mitico Fausto Ossola, promotore di innumerevoli attività ed esponente di spicco dell’aeromodellismo a livello svizzero. Questi 24 anni furono caratterizzati da intenso lavoro: per il sodalizio luganese vi fu un’alternanza di periodi difficili e momenti di vera gloria e soddisfazioni a livello regionale, nazionale ed internazionale. Alla presidenza si sono quindi succeduti Giuseppe Zaugg (1966-1967), Graziano Gemetti (1967-1974), Gerardo Klay (1974-1978), Jacques Wälti (1978-1980), Ing. Arturo Stoffel (1980-1986), Numa Induni (1986-1996), Marco Signorelli (1996-2000), Jaroslav Vala (2000-2005), Daniele Daldini (2005-2007), Moreno Bernasconi (2007-2018), Elvio Garganigo (2018-2022) e Fabrizio Albonico, in carica dal 2022.

La sede sociale, un continuo peregrinare

In questi 70 anni, per la verità, il GAL ha conosciuto diverse traversìe per quanto riguarda la propria sede sociale, con moltissimi traslochi: dalle stanze di Villa Wolff a Cassarate si è passati alle cantine dell’ex casa Enderlin in viale Stefano Franscini, poi nei locali dell’ex casermetta dei pompieri in Piazza Indipendenza quindi, con l’edificazione del Palazzo dei Congressi, in un vano sotto le tribune dello stadio di Cornaredo. E ancora: un locale sotto la palestra delle scuole di Loreto, quindi le mansarde della scuola di Molino Nuovo, successivamente i locali dello stabile ex Palazzo Reali, le grandi stanze della Croce Verde nel quartiere Maghetti, il Canvetto Luganese in Via Simen. Infine, invece di spostarsi al Centrocivico come al GAL è stato proposto si è preferita (grazie all’interessamento di Marco Borradori, all’epoca municipale di Lugano, e del direttore Maggini delle AIL) una soluzione logistica più funzionale, con l’occupazione di ampi spazi nella vecchia sottocentrale elettrica dell’AIL a Manno, inaugurata nel luglio del 1994 e chiusa nel 2014 per far spazio allo svincolo autostradale di Manno. Grazie ai buoni uffici con AIL è stata rapidamente trovata una soluzione: diversi locali presso l’ex sottocentrale AIL di Sorengo, una sede, quest’ultima, rimessa a nuovo dagli stessi soci attraverso una costante, esemplare disponibilità, il che permette oggigiorno di disporre di svariati locali per gli incontri settimanali (che si tengono il mercoledì) e, soprattutto, di laboratori attrezzati per la costruzione e la manutenzione degli aeromodelli e, persino, di una cabina per la verniciatura dei modelli per l’attività sociale.

Il problema del campo di volo

Purtroppo il GAL non ha avuto la stessa fortuna con il campo di volo: dopo la decisione, da parte del Patriziato di Cademario, di allontanare il gruppo dal sedime in Alpe Agra nei pressi di Arosio (nel 2003), il GAL non ha più trovato un altro spazio da dedicare alle attività dei soci fino al 2009. Questa mancanza di spazi ha penalizzato fortemente il sodalizio luganese, che già in passato ha sempre dovuto lottare per poter svolgere la propria attività. Gli ostacoli da superare negli anni sono stati innumerevoli ed il GAL si è trovato nella necessità di spostarsi frequentemente: così si è passati dalla pista di Agno alla tenuta Bally, dai monti di Sessa alle golene del fiume Ticino in prossimità di Gudo per giungere fino al terreno di Arosio, agibile dal 1995 al 2003.

Dal 2009 al 2019 abbiamo potuto utilizzare, grazie all’interessamento del comune di Lugano, un piccolo terreno in zona Stampa, poi spostato poco più a sud nei pressi del campo di calcio del Canobbio e successivamente chiuso in previsione del cantiere del nuovo Polo sportivo della Città.

Dal 2018 siamo ospiti di una società immobiliare del basso Ceresio, che a Melano ci ha messo a disposizione un terreno ideale per la nostra attività e – quale unica società in Svizzera e forse in Europa, anche un accesso a Lago per poter svolgere, pressoché contemporaneamente, attività terreste e “idro” – un sogno!